
Oggi vi racconto una strada di Venezia, perdendomi tra le sue vie, camminando in quei labirinti, mentre si respira storia. Questa città piena di fascino è stata una delle più importanti repubbliche marinare.
La “Serenissima“, chiamata così probabilmente perché, oltre ad essere florida per la ricchezza che deteneva, si narra che fosse particolarmente tollerante verso gli stranieri che si recavano in città per motivi commerciali. Infatti, grazie all’incorruttibile sistema di giustizia in vigore all’epoca, si era instaurato in città un vero clima di pace e serenità, per il quale la laguna avrebbe continuato a vantare anche nei secoli successivi tale appellativo.
Ai giorni nostri Venezia è conosciuta come una città molto romantica che affascina milioni di turisti ogni anno. Affollata e caotica, bisogna allontanarsi dal brulichio di gente per assaporare la vera essenza di questa città galleggiante, e ritrovare l’originaria serenità.
Guardando un po’ smarrita Piazza San Marco, mi lascio tutto alle spalle: la splendida Basilica dall’alto campanile che si staglia verso il cielo, l’elegante Palazzo del Doge e la torre dell’orologio che scandisce le ore. Supero lo storico caffè Florian, nel quale sembra di intravedere un gentil uomo seduto a bere un caffè, elegante e composto, mentre cerca di decidere quale donna sarà la sua prossima amante.

Mi inserisco fra le stradine strette e umide della città, ed entro nel labirinto magico che mi fa tornare indietro nel tempo. Gradualmente diminuisce il rumore attorno a me, lasciando un leggero fruscio di voci bisbigliate come sottofondo.
Vengo avvolta da un odore di umido, che si fonde con il rumore dell’acqua tagliata dalle gondole che nuotano su di essa. I vicoli mi abbracciano e mi cullano nel mio cammino, mimetizzando la luce del sole, in un chiaro scuro artistico.
La modernità si allontana, la testa si svuota dai propri pensieri e l’attenzione si focalizza sui dettagli: un susseguirsi di porticine e finestre verdi intervallato da alcuni mattoni rossi, che fanno capolino nelle zone dove l’intonaco è andato via, conferendo al palazzo un effetto vedo non vedo, degno di uno stilista acclamato. Le piazzette scandiscono ritmicamente l’avvicendarsi dei vicoli, regalandomi una falsa percezione di terra ferma.

Ad un tratto il labirinto si interrompe, la luce di un tramonto ancora in fasce mi avviluppa, regalandomi un soffio di calore. Attraverso il Ponte dell’Accademia, guardo il panorama e respiro Venezia. La Basilica di Santa Sofia si erge sullo sfondo, incastonata nel sole rosso che si immerge sul Gran Canale, i palazzi nobili e colorati fanno da cornice, mentre le barche procedono placidamente sull’acqua.

Continuo il mio percorso, la meta è vicina. Mi inoltro in Campo della Carità, un ultimo vicolo, le ultime porticine arrugginite e mattoni colorati dal muschio verde, ed ecco la mia destinazione, le Fondamenta Priuli.
Mi dà il benvenuto un piccolo canale delimitato da palazzi modesti, con qualche barca ormeggiata sui lati. Vecchie botteghe, al di sotto del livello dell’acqua ornano il piano terra degli edifici. Le insegne sono in ferro e legno con caratteri che ricordano un tempo andato.
Entro in un “bacaro”, un odore di vino e salumi molto forte mi desta, sono arrivata alla meta e con qualche cicchetto e un buon bicchiere di Barolo, saluto la giornata che finisce e mi godo la notte nella città galleggiante. D’un tratto tutto si illumina e mi ritrovo in una scena del Don Giovanni di Mozart, sento da lontano provenire delle note…
Madamina, il catalogo è questo
Delle belle che amò il padron mio;
un catalogo egli è che ho fatt’io;
Osservate, leggete con me.In Italia seicento e quaranta;
In Alemagna duecento e trentuna;
Cento in Francia, in Turchia novantuna;
Ma in Ispagna son già mille e tre.V’han fra queste contadine,
“Madamina, il catalogo è questo”, Don Giovanni, Mozart
Cameriere, cittadine,
V’han contesse, baronesse,
Marchesane, principesse.
E v’han donne d’ogni grado,
D’ogni forma, d’ogni età….

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Prosa che incanta e rapisce, di grande impatto emozionale♥️
Non vedo l’ora che avremo di nuovo modo di tornare a vivere Venezia in questo modo a scoprire questi piccoli segreti/curiosità… mi hai emozionato!
sono stata a venezia in viaggio di nozze, mi è piaciuta molto, tutte le calle da girare, posti magnifici e quasi surreali a volte. Ha lasciato dentro di me un pò di nostalgia, spero di tornarci presto
Sono stata a Venezia l’estate scorsa e sono passata in tutte le sensazioni che hai ben descritto, non si finisce mai di conoscerla
Bellissimo il tuo racconto,mi sono persa a Venezia con le tue parole!
Venezia è semplicemente unica nel mondo, un vero gioiello. Un posto che tutti dobbiamo visitare almeno una volta
Venezia e’ un posto davvero spettacolare e l sua srada piu’ famosa ‘ proprio la serenisima Ogni volta he vado a Venezia rimango affascinata
stupendo il tuo racconto! sono stata a Venezia molte volte, ma ogni volta è proprio come la prima…
Sono veneta e per me Venezia è ovviamente un punto di riferimento, ci vado spessissimo e perdersi tra le sue calli e proprio il modo giusto per scoprirla,
P.s. ottima scelta il cicchetto abbinato a un serio Barolo
Non smetto di pensare quanto sarà meravigliosa in questo periodo, senza il turismo di massa. Disto appena due ore di strada e non vedo l’ora di poterla rivisitare
Venezia una città da rivedere mille volte. Con il tuo racconto la rivivo volentieri
Mamma che bella Venezia. l’Italia in generale è fantastica e vorrei visitarla tutta.
Sembrava di essere tra le vie di Venezia man mano che seguivo il testo. Bellissimo racconto di viaggio.